De Rossi allontana i paragoni con Mourinho e non dà certezze su Dybala

By Giovanni Benvenuto

Il tecnico della Roma, Daniele De Rossi, ha rilasciato delle dichiarazioni a margine della premiazione dell'Unione Stampa Sportiva Italiana. De Rossi ha parlato della stagione che ormai è giunta al termine, gettando anche le basi per il prossimo anno. Parole anche sull'ultimo incontro disputato al Castellani, che ha visto l'Empoli conquistare la salvezza, e sull'Atalanta capace di trionfare in Europa League contro il Leverkusen.

Sul primo contatto avuto con la Roma: Scusate la voce ma il giorno dopo la partita è sempre debole. Non mi hanno telefonato ma hanno mandato un messaggio su Whatsapp e mi è stato comunicato il luogo e l’ora dell’ incontro. Sono andato con entusiasmo e con un pizzico di paura. La situazione non era delle più semplici. Siamo alla fine della prima parte di percorso. Sono onorato di aver allenato la mia squadra del cuore, ma siamo all’inizio di tutto il percorso e di quello che andremo a a fare nei prossimi anni sperando sia sempre più positivo”, riporta Calciomercato.com

Sull'aver sostituito Mou:Quando le cose vanno meno bene mi trattano come giusto che sia. Non ho sostituto Mourinho ma ho continuato il suo lavoro portando le mie idee. Non dobbiamo fare paragoni ma sto cercando di fare il massimo. L’ultimo mese ci lascia l’amaro in bocca perché non abbiamo raggiunto quel sogno che sembrava alla portata. Il giudizio però di questi mesi è positivo. Sto già pensando al futuro. Non è il risultato dell’Atalanta che non ci ha portato in Champions ma i nostri. Eravamo molto lontani quando siamo arrivati. Eravamo partiti in quarta poi mi è mancato qualcosa. Stiamo lavorando ma non iniziamo oggi. Già nelle ultime settimane avevamo iniziato a programmare per riportare la Roma dove è sempre stata. Era superiore a livello di classifica e dobbiamo ritrovare quel piazzamento nelle zone alte”.

Sull'augurio di diventare come Fabio Capello:Lui mi ha lanciato quindi mi piacerebbe rilanciare un ragazzo di 18 come ha fatto con me. Ha girato tanto e vinto molto. E’ un augurio che fa piacere. E’ la seconda volta che prendo questo premio, sono passati 10 anni. E’ stata premiata una ragazza del 2007 e mi sento vecchio. Mia figlia è del 2005, questo secondo lavoro mi dà la possibilità di trasformarmi da calciatore vecchio ad allenatore giovane. Ho grande voglia ed entusiasmo. Pensiamo a ripetere la mia carriera da calciatore che è stata di livello altissimo. Difficile rifarla tutta nello stesso club per quanto ci si stufa presto degli allenatori, vorrei arricchirla con trofei, restando sempre alla Roma mi sono privato di qualche trofeo. Con un bel progetto possiamo tornare ad alzare qualche coppa”.

Su Dybala: "Bisogna sempre essere pronti. Mi dicevano che aveva spesso problemi fisici. Quando sono arrivato è sempre stato il primo ad andare forte in allenamento. Gli abbiamo chiesto di andare a rincorrere qualche giocatore e ha dato grande disponibilità e sono sono soddisfatto del rapporto con lui. Mi tengo stretto tutti i miei giocatori. Adesso non diremo nulla a voi. Però è il momento di fare non di dire. Nel calcio si fanno dei progetti che vengono scombussolati dalle decisioni del calciatore o del procuratore. Dire oggi questo rimane è un boomerang. Dobbiamo essere bravi anche dal punto di vista della comunicazione”.

Sul bilancio di questa stagione: "Quando arrivi sesto il bilancio è sufficiente perché non è stata disastrosa ma si poteva fare meglio. Volevamo riportare la Roma in Champions e in finale. Penso che siano state fatte le cose nella maniera corretta e bisogna farle adesso nella maniera corretta per salire di livello”.

Sulla dirigenza:Non è questione mia o di un altro allenatore. Quando uno subentra e trova una squadra create da altre persone per forza di cose è distante dalla mia idea. Non ci sono allenatori che hanno le stesse idee però quello che mi piace è che ho le stesse idee della società ieri sera ci siamo confrontati, ho la stessa idea del ds. Ho parlato con Lina e abbiamo idee che coincidono. Non sempre sono facili da portare a termine ma abbiamo dei piani A,B,C,D,E. Sono fiducioso anche se dobbiamo entrare nel merito di quello che sarà”.

Sulla gara ad Empoli:L’avevamo preparata tanto dal punto di vista mentale perché ci sono partite che non contano nulla per la classifica ma devi vedere come si comportano i giocatori per rispettare la competizioni e i tifosi. Ho visto giocatori che hanno rispettato la partita e per certi versi può anche essere preoccupante. Abbiamo fatto una partita giusta un po’ al di sotto con qualche similitudine con altre partite fatte”.

Sull'Atalanta e su dove ripartire:Io sono quello che deve dargli gli strumenti per segnare. Anche io voglio metterli nelle condizioni migliori. In un periodo sembrava tutto perfetto ma c’erano dei problemi che si sono coperti con i risultati. Tanti anni fa feci due gol nelle ultime partite e un mio collega mi disse ‘hai fatto bene’ perché è meglio farli nelle ultime che nelle prime perché la gente si ricorda le ultime. Anche a noi ci rimane questo sapore agrodolce di questo finale di campionato. Ieri abbiamo perso per un gol di un giocatore che doveva essere espulso due minuti prima e mi dispiace. Abbiamo finito con le pile scariche e dobbiamo far sì che questa squadra arrivi in fondo a tutte le competizioni. L’Atalanta è l’esempio da seguire. Non avevo dubbi che l’Atalanta avrebbe fatto i punti che doveva fare perché li ho ve visti prima della finale di Coppa Italia. Sono costruiti in quel modo e sanno che devono fare quella roba lì e la fanno bene. Poi anche loro hanno perso punti ma avevo pochi dubbi in merito. Non dovevamo aspettarci qualcosa, dovevamo fare i punti prima durante tutto l’anno”.

Su cosa si sono detti i Friedkin e De Rossi: Abbiamo parlato delle nostre opinioni che sono private. Da oggi dobbiamo ricominciare a pianificare materialmente”.

Sulle risorse economiche per la squadra:Ne parleremo con la società. Non si dicono pubblicamente e si gestiscono a Trigoria”.

L'articolo originale è stato pubblicato da 90min.com/IT come De Rossi allontana i paragoni con Mourinho e non dà certezze su Dybala.