L'importanza del rinnovo di Martinez Quarta con la Fiorentina

By Matteo Baldini

Sono giorni di novità cruciali in casa Fiorentina, con l'imminente firma di Raffaele Palladino come nuovo tecnico ad attirare ovviamente le principali attenzioni, andando a sostituire Italiano dopo un triennio importante (al netto della doppia beffa in finale di Conference). Novità, dunque, ma anche conferme persino inattese: il rinnovo di Lucas Martinez Quarta fino al 2028, ad esempio, ha smosso in parte un ambiente ancora depresso per quanto accaduto ad Atene, soprattutto pensando all'ipotesi di un addio in direzione Napoli apparsa (fino a pochi giorni fa) come una pista concreta se se non addirittura probabile.

Martinez Quarta | Image Photo Agency/GettyImages

Non è la prima volta che il difensore argentino riesce a invertire una rotta che risultava segnata, passando da un addio probabile a una rinnovata centralità: è già successo all'alba della stagione appena conclusa, col passaggio scongiurato al Betis e con la capacità di rilanciarsi al meglio a Firenze, attraverso un'annata tra l'altro da incorniciare a livello di contributo in fase offensiva (ben 8 i gol tra tutte le competizioni). Ed è proprio qui che possiamo individuare tracce di quanto possano essere importanti, per il nuovo corso viola, il rinnovato legame con Quarta e la sua permanenza agli ordini di Palladino.

Il prossimo tecnico gigliato, in modo esplicito, ha sottolineato quanto conti - nella sua idea - la possibilità di poter sganciare un difensore e di poterlo utilizzare per attaccare gli spazi liberi: in particolare lo ha affermato ai microfoni di SoFoot, sottolineando in tal senso il riferimento a Gasperini e alla sua "eredità" sui tecnici che lo vedono come ispirazione (tra cui, appunto, lo stesso Palladino). In particolare difendendo a tre, come accadeva costantemente a Monza prima del passaggio al 4-2-3-1, dava modo a uno dei tre difensori di alzarsi e di palesare concretamente questa "fluidità".

A volte ti trovi con un difensore in attacco. Cerchiamo di avere equilibrio, sganciare un difensore quando difendi a tre significa attaccare in modo sicuro spazi liberi, ma anche creare superiorità in ripartenza. Questo l'ho preso da Gasp

Palladino e Italiano | Emilio Andreoli/GettyImages

Si individua dunque un tratto di continuità col lavoro di Italiano: lo stesso Quarta si è trovato spesso, anche giocando a due dietro, ad alzarsi in fase di costruzione e a far valere la propria tecnica, una sorprendente intelligenza tattica e il noto coraggio (tutto argentino) in uscita. Non si trattava solo della volontà di farsi "regista" e di far valere le qualità palla al piede, dunque, ma dell'intenzione di pensare da attaccante, di sfruttare gli spazi e di sorprendere gli avversari. Provando a immaginare una Fiorentina schierata col 3-4-2-1, con Palladino, possiamo dunque vedere il terzetto Milenkovic-Quarta-Ranieri come un buon punto di partenza, coerente con le idee del nuovo tecnico, senza richiedere rivoluzioni o innesti urgenti rispetto ad altri reparti più sguarniti.

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