Prime parole di Marotta da presidente: i rinnovi e che mercato sarà per l'Inter

By La redazione di 90min

L'Assemblea dei Soci odierna, andata in scena in casa Inter, ha sancito l'elezione di Giuseppe Marotta a nuovo presidente dei nerazzurri e ha costituito il nuovo CdA del club passato recentemente da Suning ad Oaktree. Lo stesso Marotta ha parlato al margine dell'Assemblea soffermandosi sulle emozioni per l'elezione a presidente e tracciando la strada per il prossimo futuro nerazzurro. Questo quanto riportato da calciomercato.com:

Sulla presidenza: "Un'emozione grande, essere presidente di una squadra e società così importante è qualcosa di emozionante e coinvolgente"

Gli investimenti: "Abbiamo già affrontato queste tematiche, ci sono state indicate le linee guide sempre nel rispetto del concetto di sostenibilità che è parte integrante del sistema calcio italiano. Prima si deve garantire la continuità del club, attraverso il concetto di sostenibilità, poi portare avanti la progettualità sportiva".

Che presidente sarà: "Sono un presidente che ama il suo lavoro, credo di conoscerlo bene. Sono in un grande club, ho necessariamente bisogno di tutta la macchina dell'Inter. Donne e uomini che lavorano all'interno, principalmente Ausilio, Baccin, Antonello e Zanetti. Il nostro modello è fatto di un grande patrimonio umano, la base di ogni successo. C'è tanta competenza e tanta motivazione".

Le emozioni del momento: "Il valore della memoria ha sicuramente grande forza. In mente ho Giacinto Facchetti che come profilo si avvicina a me. Sono finiti i tempi dei presidenti mecenati che tanto hanno dato. Ma veramente tanto. Mi riferisco a Moratti, Fraizzoli, Pellegrini. Oggi il calcio è diverso ma questi grandi dirigenti mi hanno inculcato una grande linea da seguire. Da ultimo non dimentico Zhang che, pur essendo giovane, ha dato tanto. La mia aspirazione è in chi mi ha preceduto, la forza dell'Inter non è il presidente ma tutto il patrimonio umano".

I rinnovi: "Sì, c'è intesa con la proprietà e proseguiremo su questa linea. Sono ancora ottimista, non ci saranno grandi problemi perché i tre hanno un forte senso di appartenenza, è un vantaggio rispetto a qualsiasi altra negoziazione".

La sostenibilità: "Oggi dobbiamo garantire la sostenibilità che passa anche dai ricavi e dalla valorizzazione delle risorse. Oggi l'Inter è un patrimonio di risorse, dobbiamo essere bravi a valorizzarle. Questo garantirebbe maggiori introiti, la sostenibilità dobbiamo tenerla sempre in grande considerazione".

I primi passaggi: "Devo fare tesoro e studiarmi il passato recente dei presidenti e cogliere da tutti loro aspetti umani, professionali e dirigenziali di alto livello. E poi cominciare a lavorare come facevo prima, attraverso la collaborazione con i proprietari e il confronto con i miei collaboratori"

Importanza dello stadio: "Lo stadio di per sé è un asset rilevante per qualsiasi club. Sapete meglio di me quali sono le vicissitudini che l'Inter ha affrontato. Di questo tema se ne occupa Antonello e vi terrà informati passo dopo passo dell'evoluzione. Ribadisco che anche l'asset stadio è fondamentale. Non nascondo che c'è soddisfazione grande perché parliamo di ricavi che San Siro ha garantito. Siamo la squadra che ha più affluenza, sopra i due mln di spettatori nelle gare della stagione e ha garantito un ricavo di più di ottanta mln e queste sono fonti di ricavo importanti".

Continuità di risultati: "L'obiettivo è guardare la sala trofei, tutti quelli che sono lì, fanno parte dello scenario calcistico, noi abbiamo l'obbligo di ripercorrere quella strada per arrivare a conquistarne più possibile. Bisogna essere coraggiosi e quella non è arroganza. Bisogna avere forza e capacità di credere in noi stessi che siamo l'Inter, sapere di poter contare sulla forza dei nostri tifosi. Affrontare una nuova stagione con la spavalderia della stagione passata che significa avere rispetto per l'avversaria senza temere nessuno".

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