Qual è la situazione stadi in Italia a otto anni da Euro 2032?

By Marco Deiana

I nostri stadi dovranno essere adeguati entro il termine ultimo di ottobre 2026 altrimenti c'è il rischio che quella parte di Euro 2032 ci venga ritirata. La UEFA farà le proprie verifiche e dobbiamo dimostrare di aver adeguato gli impianti. Questo è il momento per dimostrare che siamo un sistema compatto. Tante squadre di Serie B non investono sui propri stadi e poi quando vengono promosse in Serie A creano problemi perché devono andare a giocare le prime gare in altri impianti

Se non è un segnale d'allarme, poco ci manca. L'amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo, ha sfruttato la platea del Festival della Serie A organizzato in questi giorni a Parma per lanciare un segnale ai club e alle istituzioni. Mancano due anni, o poco, più all'arrivo in Italia di delegati della UEFA per controllare la situazione degli stadi in Italia in vista di Euro 2032.

La candidatura congiunta tra Italia e Turchia ha portato all'assegnazione da parte della UEFA dell'Europeo che si disputerà nel 2032. Un Europeo a 24 nazionali che si disputerà nei due Paesi che dovranno mettere a disposizione cinque impianti a testa. E proprio qui nasce la paura dell'AD della Serie A. Dal giorno dell'assegnazione poco o nulla si è mosso in ambito stadi in Italia.

I 10 stadi (italiani) presentati per la candidatura

  • Stadio San Siro (Milano)
  • Stadio Olimpico (Roma)
  • Stadio San Nicola (Bari)
  • Stadio Maradona (Napoli)
  • Stadio Franchi (Firenze)
  • Allianz Stadium (Torino)
  • Stadio Ferraris (Genova)
  • Stadio Bentegodi (Verona)
  • Stadio Dall'Ara (Bologna)
  • Unipol Domus (Cagliari)

Le 3 certezze: Allianz Stadium, Olimpico e Giuseppe Meazza

Siamo riusciti a ottenere un periodo di tempo importante per progettare e realizzare. La data è quella del 1° ottobre 2026. Abbiamo tre anni per progettare, non partiamo svantaggiati come indicazioni di stadi perché già tre sono considerati in modo positivo, ne mancano due o tre

Da queste dichiarazioni del presidente FIGC sono passati otto mesi e le uniche certezze rimangono i tre stadi che hanno ottenuto già il parere positivo da parte della UEFA. Si tratta dell'Allianz Stadium di Torino, dello stadio Olimpico di Roma e dello stadio Giuseppe Meazza di Milano.

L'Allianz Stadium è lo stadio più giovane tra quelli attualmente candidati ad ospitare le partite di Euro 2032. Inaugurato nel 2011, ospita i match casalinghi della Juventus. Una delle pecche a livello internazionale è la capienza, di poco superiore ai 40mila posti a sedere.

Lo stadio Giuseppe Meazza invece è al centro di tante voci relative ad una ristrutturazione. L'idea iniziale di Inter e Milan era quella di abbatterlo dopo aver costruito un nuovo impianto più moderno nella stessa zona di San Siro, opzione bocciata dal Comune che invece spinge per una ristrutturazione dello storico impianto, ma la situazione è ancora ferma allo studio di fattibilità e i tempi sono incerti. Con o senza ristrutturazione, lo stadio milanese sembra essere una delle poche certezze della FIGC verso Euro 2032. Intanto Inter e Milan portano avanti il Piano B, ossia il progetto di realizzazione di due nuovi impianti di proprietà nei Comuni di Rozzano e San Donato Milanese.

E infine abbiamo lo stadio Olimpico, sede delle partite interne di Lazio e Roma. La volontà delle due società di costruire un nuovo impianto - considerando anche i tempi burocratici - non dovrebbe comportare cambiamenti sulla scelta di questo impianto per l'Europeo. I giallorossi da tempo progettano l'addio all'Olimpico, trovando però continue problematiche sulle zone scelte per la realizzazione del nuovo impianto, mentre i biancocelesti puntano sulla ristrutturazione del vecchio Flaminio.

Le 7 città coinvolte per due stadi

Tre città sono certe di ospitare gare dell'Europeo 2032. Ben sette città si giocano i due posti liberi. L'Italia infatti dovrà presentare cinque impianti, che si aggiungeranno ai cinque stadi turchi, entro il 2026. Le sedi in gioco per ospitare gare della competizione europea sono: Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Napoli e Verona.

Nessun impianto al momento è al 100% sicuro di poter ospitare gare di un Europeo. Ci sono impianti non ancora esistenti, come nel caso di Cagliari, e stadi che hanno bisogno di un profondo restyling come nei casi di Bari, Firenze, Napoli e Verona. Proprio in vista di Euro 2032, qual è la situazione degli stadi in corsa per occupare gli ultimi due posti a disposizione per ospitare le gare della competizione?

Stadio San Nicola (Bari)

Lo storico impianto barese, progettato da Renzo Piano per i Mondiale di Italia '90, ha subito dei piccoli lavori di miglioramento con la sostituzione dei seggiolini all'inizio del 2020, con il rifacimento totale del manto erboso e dell'impianto di irrigazione e drenaggio nel 2022, compresa la sostituzione dei fari LED. Nel 2023 invece è stata ristrutturata la tribuna stampa e sono stati messi in posa i nuovi teloni per la copertura totale dello stadio.

Sul San Nicola è in ballo anche un progetto di restyling totale da 120 milioni di euro. L'idea è quella di eliminare la pista d'atletica, abbassare il campo da gioco e la costruzione delle tribune a coprire la pista d'atletica. Ma ad oggi non si hanno notizie certe sull'inizio di questi lavori.

Stadio Dall'Ara (Bologna)

La qualificazione in Champions League del Bologna non dovrebbe rallentare l'iter per la ristrutturazione profonda dello stadio Dall'Ara. Il progetto prevede la costruzione di un impianto temporaneo da 16mila posti a sedere a partire dall'estate 2024, lavori che dureranno un anno. La squadra felsinea giocherebbe in questo impianto per due stagioni con l'obiettivo di inaugurare il "nuovo" Dall'Ara ristrutturato entro l'estate 2027.

Per ora la società sta lavorando sul Dall'Ara per ottenere il via libera dalla UEFA per poter ospitare le gare casalinghe della Champions League 2024-25. Lavori che comprendono semplicemente l'aumento dei posti auto, area stampa da migliorare, realizzazone di due nuove aree hospitality, oltre a zone interviste a bordo campo e area spogliatoi.

Il progetto di restyling completo invece prevede la riduzione dei posti a sedere a 30mila posti, con un impianto utilizzabile sette giorni su sette. Si prevede anche l'avvicinamento delle due curve e di tutti i settori al campo da gioco, per uno stadio più all'avanguardia.

Unipol Domus (Cagliari)

La situazione in Sardegna è in fase di stallo. Nel 2017 il Cagliari ha realizzato a proprie spese l'impianto provvisorio utilizzato attualmente dalla squadra per le partite interne. Uno stadio realizzato in 120 giorni per evitare il trasloco lontano dall'isola considerando le condizioni del vecchio Sant'Elia. L'obiettivo dichiarato era quello di avere il nuovo impianto - che dovrebbe sorgere sulle ceneri del Sant'Elia - entro il 2021, massimo 2022, ma i soliti passaggi burocratici hanno rallentato i tempi.

Il neo sindaco Massimo Zedda ha fatto il punto sullo stato d'avanzamento del progetto: "È in corso la valutazione sul piano economico finanziario presentato dalla società Cagliari Calcio. Questo documento è all'attenzione del Governo, dei tecnici della Regione Sardegna e dal Comune di Cagliari".

A questo punto i tempi tecnici e burocratici portano ad una nuova data per l'inizio dei lavori. Entro l'estate 2025 dovrebbero cominciare i lavori del nuovo stadio da circa 157 milioni di euro per un impianto da 25-30mila posti a sedere, vivibile sette giorni su sette.

Stadio Artemio Franchi (Firenze)

Lo stadio Franchi di Firenze è al centro di un confronto tra Comune e Fiorentina. La società viola già nel 2020 ha cercato di trovare un accordo per la demolizione dell'impianto e la costruzione di un nuovo e moderno stadio, un investimento totalmente privato con il patron Rocco Commisso disposto a mettere denaro di tasca propria, come già fatto per la realizzazione del centro sportivo Viola Park.

Un progetto respinto con forza dal Comune di Firenze. Ma c'è di più. Sono stati respinti soldi privati per la realizzazione di un impianto nuovo ma è stato portato avanti l'iter per la ristrutturazione parziale dello stadio tramite soldi pubblici, con un finanziamento da 150 milioni di euro. Dopo le difficoltà a trovare imprese per l'assegnazione dei lavori tramite appalto, nel marzo 2024 il Comune di Firenze ha comunicato di aver messo la firma per la consegna dei lavori alle aziende vincitrici dell'appalto.

Il cronoprogramma prevede lavori a piccole dosi per permettere alla Fiorentina di usufruire dell'impianto - almeno per la stagione 2024-25. Ma lo stesso club Viola ha diffidato il Comune di Firenze chiedendo la sospensione dei lavori. In questi casi il rischio è di ritrovarsi tra qualche anno con uno stadio incompiuto. Considerando il 2026 l'anno del Centenario della Fiorentina, questa non è una buona notizia né per il club viola (e i suoi tifosi) né per la FIGC, che rischia di dover scartare il Franchi dall'elenco delle sedi per Euro 2032.

Stadio Luigi Ferraris (Genova)

Anche il Marassi è al centro di possibili lavori di ristrutturazione. Genoa e Sampdoria lavorano in simbiosi per regalarsi uno stadio all'avanguardia con un investimento totale da 80-100 milioni di euro.

Il progetto di ristrutturazione prevede un aumento dei posti a sedere, superando i 33mila posti, la realizzazione di un'area da destinazione agli skybox e una dotazione tecnologica di ultima generazione per ottenere la Categoria UEFA 4, che permetterebbe di ospitare anche le finali di Champions League. I lavori durerebbero circa quattro anni e potrebbero iniziare già nei prossimi mesi (e quindi verrebbe limitata la capienza per i prossimi anni).

Stadio Diego Armando Maradona (Napoli)

Il vulcanico De Laurentiis punta alla costruzione di un nuovo stadio. Qualche mese fa ha lanciato l'idea di costruirlo a Bagnoli, trovando però l'ostacolo del Comune non tanto per la realizzazione dell'impianto, quanto dei tempi tecnici per l'inizio dei lavori. L'area scelta dal presidente del Napoli deve essere soggetta a bonifica, allungando i tempi per l'avvio dei lavori.

Nel mentre dal Comune di Napoli di tanto in tanto aprono all'idea di portare avanti un progetto di ristrutturazione completa del Diego Armando Maradona. Prima di portare avanti però questa idea, De Laurentiis vorrebbe ottenere la concessione dell'area per un numero di anni congruo all'investimento da effettuare per la realizzazione di uno stadio all'avanguardia, degno di una società ormai ai vertici del calcio italiano da diversi anni.

Per ora però tutto tace e anche Napoli rischia di perdere il treno per Euro 2032.

Stadio Marcantonio Bentegodi (Verona)

La salvezza nell'ultima stagione ha riportato in auge l'idea di un nuovo stadio all'avanguardia anche a Verona. Il Sindaco della città, l'ex giocatore Damiano Tommasi, sposa l'idea del patron Setti sulla realizzazione di un nuovo impianto. Ma tra il dire e il fare...

Per esempio è definitivamente tramontata l'idea presentata da Sener - un gruppo privato attivo nella costruzione di infrastrutture e navi - per la realizzazione di un nuovo stadio sulle ceneri dell'attuale Bentegodi per un investimento da circa 100 milioni di euro, a patto di avere in mano la gestione dell'impianto. Ecco allora che si guarda al modello Real Madrid, che ha ristrutturato il Bernabeu con tecnologie avanzate.

Le idee ci sono. Si punta su un impianto multifunzione con spazi anche per altri sport e strutture per musica, cultura, palestre, negozi, bar e ristoranti. Ad oggi però manca ancora un progetto e - probabilmente - i soldi da destinare a questo investimento. Verona rimane in corsa per Euro 2032 ma i tempi iniziano ad essere troppo stretti, considerando l'iter burocratico da seguire per la realizzazione di un impianto.


L'articolo originale è stato pubblicato da 90min.com/IT come Qual è la situazione stadi in Italia a otto anni da Euro 2032?.