Perché l'Inter ha in mente un rinnovo più breve per Simone Inzaghi?

By Andrea Gigante

Potrebbe essere iniziata una settimana decisiva per il prolungamento di Simone Inzaghi con l'Inter. L'operazione non è assolutamente in discussione e presto o tardi la fumata bianca arriverà, tuttavia resta da limare ancora un dettaglio, quello relativo alla durata del nuovo contratto. Già, perché se sul contratto non c'è stato alcun problema, con il tecnico che si è meritato un adeguamento a 6,5 milioni di euro annui (ingaggio più alto della Serie A), le parti devono trovare un compromesso per quel che riguarda la scadenza.

Inzaghi va attualmente in scadenza nel 2025 e chiede un rinnovo di due stagioni. Di diverso avviso è invece la società nerazzurra, disposta a mettere sul piatto un contratto più breve, fino al 2026. Un punto di incontro potrebbe arrivare sulla base di un 1+1, ossia un accordo di un anno che potrebbe essere prolungato in automatico al raggiungimento di determinati obiettivi. Ma perché l'Inter non vuole impegnarsi con un accordo più a lungo termine?

A fare chiarezza ci pensa l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, secondo la quale se i big della rosa, come Barella e Lautaro, sono considerati asset patrimoniali a cui legarsi per più tempo possibile, l'allenatore non potrà mai ricoprire una posizione salda dato che il suo futuro è decisamente più suscettibile dai risultati raggiunti, quindi meglio optare per dei contratti più brevi. Una convinzione che a Inzaghi è sempre andata bene, ma ora che i traguardi tagliati iniziano a essere diversi chiede un pizzico di fiducia in più.


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