Rebus Carboni per l'Inter: addio, prestito o permanenza? Pro e contro delle ipotesi

By La redazione di 90min

Osservando i calciatori di proprietà dell'Intersi può notare come uno dei motivi d'interesse e di curiosità (complice ovviamente il mercato) derivi proprio chi la maglia dei nerazzurri, nell'ultima stagione, non l'ha indossata: Valentin Carboni arriva dal prestito al Monza e, anche al di là di quanto fatto coi brianzoli agli ordini di Palladino, occorre riconoscere come il classe 2005 sia in rampa di lancio anche in Nazionale, con l'Argentina di Scaloni. Contro il Guatemala Carboni è sceso in campo, per la prima volta da titolare, con la Nazionale maggiore dell'Albiceleste, dopo i minuti collezionati con la Costa Rica: Scaloni, al di là dello spazio che Carboni avrà in campo, gli concederà a breve il palcoscenico prestigioso della Coppa America.

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport si sofferma proprio sul futuro di Carboni e su una valutazione che, grazie alla competizione continentale, si prepara a crescere ancora (partendo già da una base importante, di circa 25 milioni di euro). L'Inter è dunque al bivio e si chiede come poter sfruttare il momento di Carboni: è logico pensarlo come risorsa da piazzare per investire su Gudmundosson o sarebbe preferibile puntarci, per evitare di farlo esplodere altrove e di doverlo rimpiangere? I nerazzurri non hanno fretta e valuteranno le offerte sul tavolo dopo la Coppa America, con la possibilità di trattare solo in presenza di proposte da 35 milioni di euro.

Pensando ai motivi per cui farlo partire è evidente cheil 3-5-2 di Inzaghi e la coppia Thuram-Lautaro diano pochi margini per un impiego continuo di Carboni, per un discorso di collocazione tattica e di concorrenza. Il rischio, senza farlo giocare, sarebbe quello di vederlo svalutare. La situazione ideale, una sorta di via di mezzo tra le due ipotesi, è quella del prestito o di una cessione con diritto di recompra, in modo da poter riportare il giocatore ad Appiano qualora esplodesse nel 2024/25. Anche tenerlo in rosa però, spiega il quotidiano, regalerebbe qualche vantaggio: Inzaghi avrebbe una quinta punta che non creerebbe alcun problema di liste, poiché giovanissimo e formato nel vivaio, dando una soluzione in più anche in Champions (senza occupare slot).

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