La chiamata dell'Inter, il primo gol a San Siro e gli Europei: parla Barella

By Andrea Gigante

Prima di partire alla volta della Germania per prendere parte all'Europeo, Nicolò Barella ha concesso un'intervista al canale Youtube Football Emotion Italia per tirare le somme sull'ultima stagione che l'ha visto conquistare lo Scudetto con l'Inter. Il centrocampista della Nazionale ha anche ripercorso momenti speciali, come quello in cui gli è arrivata la chiamata da parte dei nerazzurri e il primo gol realizzato a San Siro. Ecco le sue parole.

Sullo Scudetto vinto nel derby: "È stato bellissimo. Avevamo la sicurezza di vincere lo Scudetto ma farlo nel derby sarebbe stato un plus per la nostra gente e per tutto. Abbiamo provato e siamo riusciti a portare a casa questo risultato straordinario".

Fairplay con i giocatori del Milan: "Dopo il fischio finale, però, ho esultato ma poi ho stretto la mano ai giocatori del Milan perché ho vissuto anche io la sensazione di perdere uno Scudetto, così come ho perso una finale di Champions League e una di Europa League. Mi sono sentito di fare quel gesto, poi sono tornato a festeggiare coi miei compagni".

La chiamata dell'Inter: "Non dico che me lo aspettavo, ma rendendomi conto che quando ero a Cagliari ero stato convocato dalla Nazionale e quindi la mia carriera stava decollando, era logico staccarsi dalle mie radici. Ci sono state tante offerte prima e dopo quella sessione di mercato ma ho sposato subito il progetto Inter e ho accettato subito la sfida. All'inizio è stato strano, ma all'Inter mi hanno fatto sentire importante da subito; mi hanno accolto come se fossi uno di famiglia, è stato tutto semplice".

Il primo gol a San Siro: "Lo ricordo perché non arrivava più... In verità il primo l'ho segnato in Champions con lo Slavia Praga, però quello col Verona in campionato è stato più emozionante. Il primo è stato bello ma ha portato un pareggio, però l'esplosione di San Siro è sempre bella".

Un gruppo unito: "Io parlo per me e dico che sto con un gruppo di ragazzi che poi sono la base di quelli dell'Inter, sono i miei amici coi quali sono cresciuto. Ci ritroviamo la sera in camera mia, parliamo o guardiamo la tv. Nel pomeriggio magari si riposa poi dopocena parte un discorso e continua fino a notte inoltrata. I momenti di noia sono tanti, se magari ti alleni la mattina passi un intero pomeriggio a far nulla".

Sugli Europei vinti: "Uno dei ricordi più belli è stato il ritorno contro l'Austria; eravamo fuori dalla competizione perché Marko Arnautovic ci fece gol. Dopo la partita cominciai a dire che era il nostro anno".


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