Italia-Croazia e quel precedente all'Europeo del 2012

By Francesco Castorani

Il presente ci invita a pensare alla sempre più vicina sfida tra Italia e Croazia e noi torniamo indietro di 12 anni, per rifugiarci in qualche ricordo felice del passato. All'Europeo del 2012 disputato in Polonia e Ucraina, gli azzurri si presentano senza favore del pronostico, inseriti in un gruppo formato da Spagna, Croazia e Irlanda e con la guida tecnica ereditata da Cesare Prandelli dopo il fallimentare Mondiale sudafricano.

L'esordio con la Spagna termina con un insospettabile pareggio, gli azzurri stupiscono e un alone di fiducia investe una squadra che riuscirà a camminare fieramente fino all'ultimo atto. Nel percorso però, già alla seconda giornata, capitan Buffon e i suoi compagni devono confrontarsi con la Croazia di Slaven Bilic.

Il 14 giugno del 2012 Cesare Prandelli conferma il 3-5-2 dell'esordio con De Rossi in difesa al fianco di Bonucci e Chiellini, davanti a Buffon; Maggio e Giaccherini i tornanti sugli esterni, Pirlo-Marchisio-Thiago Motta il trio a centrocampo, a sostegno della coppia d'attacco Cassano-Balotelli. E la scelta si rivela giusta.

L'Italia domina fin dai primi minuti e offende sfiorando più volte il vantaggio. Balotelli lambisce il palo in girata, Marchisio sfiora l'incrocio con il mancino e poi viene murato ancora da uno strepitoso Pletikosa. Come accade spesso nelle sfide che sembrano maledette, in cui la sfera dona soltanto l'illusione di un gol che non arriva mai, gli azzurri riescono a sbloccarla con il colpo del genio. Andrea Pirlo trasforma un calcio di punizione perfetto, uno dei tanti della sua carriera, che però in quel momento solleva i tifosi italiani dall'ansia di non riuscire a trovare il vantaggio.

La bellezza del suo calcio è impressionante. Una punizione che si insinua sopra il primo e il secondo uomo della barriera e costringe Pletikosa a indietreggiare respingendo la sfera quando è ormai troppo tardi. L'esultanza rabbiosa dei compagni e un 1-0 ampiamente meritato che però non reggerà fino alla fine.

L'Italia controlla la sfida e, quando tutto sembra sereno, arriva la peggiore delle sentenze. Un cross alto e improvviso di Strinic si dimostra più insidioso della norma. Chiellini compie un errore di lettura e Mario Mandzukic ha la lucidità del campione. Stoppa in area nonostante il poco spazio e in brevissimo tempo riesce a coordinarsi in spaccata per superare Buffon dopo un bacio al palo.

Italy v Croatia - Group C: UEFA EURO 2012 | Christof Koepsel/GettyImages

È un 1-1 che fa crollare le speranze dell'Italia. Al termine del secondo turno gli azzurri sono terzi nel girone (e ne passano soltanto due) con soli 2 punti conquistati, dietro ai 4 di Spagna e Croazia. Entrambe vantano un successo largo contro l'Irlanda, formazione con cui Prandelli non può sbagliare nell'ultima giornata, ma contro cui, in caso di pareggio tra le selezioni di cui sopra, servirebbe un 3-0 per passare il turno.

Il successo arriva all'inglese e la contemporanea vittoria spagnola sui croati permette agli azzurri di accedere ai Quarti di Finale. Oggi, 12 anni più tardi, l'Italia dipende da sè stessa. Un pareggio regalerebbe l'insindacabile secondo posto e un accoppiamento tutto sommato accettabile contro la Svizzera.

È vero, l'unica vittoria contro la Nazionale croata risale al 1942, quando ad affrontare gli azzurri era una federazione denominata Stato Indipendente della Croazia, che sarebbe sparito poco dopo per riconfluire nella Jugoslavia. Tuttavia, anche se l'Italia non è mai riuscita a battere la selezione di Modric negli ultimi 30 anni, sono i croati a non essere mai riusciti a superare una fase a gruppi di un grande torneo in cui erano presenti gli azzurri. Un altro tabù da segnalare, con la speranza di passare un po' di fiducia alla causa che si svolgerà a Lipsia tra poche ore.


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